Inquinamento Ambientale

L’impatto ambientale della plastica e i suoi dannosi effetti

Cassonetto pieno di rifiuti

Secondo il WWF ogni anno finiscono nei mari del mondo 8 milioni le tonnellate di plastica; il 95% dei rifiuti del Mar Mediterraneo è composto da plastica andando a soffocare  habitat e specie; 700 sono le specie minacciate dalla plastica nel Mondo; 134 sono le specie vittime di ingestione da plastica nel Mediterraneo (tra cui tutte le specie di tartaruga marina, che scambiano i sacchetti di plastica per prede); l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo; solo in Italia ogni anno si consumano 2,1 milioni di tonnellate di imballaggi di plastica.

Recenti stime attestano che negli oceani del mondo ci sono più di 150 milioni di tonnellate di plastica. Senza una vera inversione di rotta, entro il 2025 gli oceani conterranno 1 tonnellata di plastica ogni 3 tonnellate di pesce ed entro il 2050 ci sarà, in termini di peso, più plastica che pesce nei mari del mondo.

La plastica rappresenta la quasi totalità dei rifiuti rinvenuti nei mari del mondo e il principale rifiuto rinvenuto sulle spiagge e sui sedimenti marini. L’80% di tutta questa plastica proviene da fonti terresti, il 20% da fonti marine (come ad esempio pesca e trasporto navale). Poiché la maggior parte delle plastiche derivanti dal petrolio non si biodegrada in alcun modo, tutta quella dispersa in natura vi resterà per centinaia o migliaia di anni. La plastica rimane in mare, prima di decomporsi almeno in parte, per periodi che vanno dai 5 anni per un filtro delle sigarette, 20 anni per una busta, 50 anni per un bicchiere e fino 600 anni per un filo da pesca. Quando la plastica che deriva dal petrolio inizia a decomporsi in mare o sulla terra, rilascia sostanze che sono comunque tossiche sia per l’ecosistema e l’essere umano. Infatti se a destare più clamore sono le macroplastiche, rifiuti di maggiori dimensioni provenienti da oggetti comuni e quasi tutti monouso come sacchetti, filtri delle sigarette, palloncini, bottiglie, tappi, o cannucce, sono soprattutto le microplastiche, frammenti inferiori ai 5 millimetri, ad avere gli impatti maggiori sulla vita marina. E’ stato stimato da diversi studi che ogni essere umano ingerisce un quantitativo di microplastiche corrispondenti al peso di una carta di credito ogni settimana; il danno, oltre per l’ambiente è anche per noi!

Migliaia di bottiglie di plastica che inquinano il mare

Le discariche di tutto il mondo sono oramai sature dei rifiuti e tra questi, la quasi totalità è rappresentata dalla plastica. Come in mare, anche sulla terraferma il problema della plastica non è più rinviabile. Alcune nazioni provano a smaltire milioni di tonnellate di rifiuti attraverso gli inceneritori, ma le emissioni inquinanti danneggiano ugualmente, e forse di più, l’atmosfera e il pianeta.

Discarica piena di rifiuti plastici

Come fare per ridurre il problema e sperare che nei prossimi anni il pianeta terra non sia molto più invivibile di oggi, ma addirittura cercare di lasciarlo meno inquinato di ora? Tutte le rivoluzioni sono partite dal basso, dai singoli individui e ora occorre iniziare una nuova piccola rivoluzione: occorre cambiare le nostre abitudini in meglio, consumare meno plastica e sostituire quella occorrente con la plastica compostabile e biodegradabile certificata. Solo con i nuovi materiali di origine completamente vegetale e certificata, così siamo sicuri di quello che utilizziamo, abbiamo l’opportunità di poter dare una drastica inversione di rotta all’inquinamento da plastica nel mondo; i nuovi materiali bioplastici (si definiscono plastica perché hanno le stesse caratteristiche di elasticità e resistenza) hanno il grandissimo vantaggio di degradarsi in pochi mesi sia nel compost, sia in discarica che nella natura. Utilizzando i nuovi materiali in plastica compostabile e biodegradabile avremo una riduzione enorme di imballaggi e plastica monouso nelle discariche perché in soli 3-9 mesi (a seconda dei manufatti) diventeranno terriccio fertile.

La buona abitudine deve essere anche quella di gettare sempre i rifiuti negli appositi contenitori perché anche se si usano materiali compostabili e biodegradabili è comunque un’azione assolutamente sbagliata gettare i rifiuti nella natura per il prossimo, ma soprattutto per se stessi!